Proprio mentre
Confindustria e sindacati siglano un documento comune
per sferzare il Governo su abbattimento delle imposte sul lavoro e
rilancio della politica industriale, i primi particolari del
decreto per l'eliminazione dell'Imu
suonano come una porta chiusa in faccia alle richieste delle parti
sociali. Per far quadrare i conti e raccimolare i 3,5 miliardi (3
quest'anno, 0,5 il prossimo) si stagliano all'orizzonte tagli e
conseguenti salassi per le famiglie, e non bastano le rassicurazioni del
Premier e del Ministro del Lavoro; le sforbiciate che accompagnano il
via libera al decreto, in arrivo alla Camera, stanno generando reazioni
preoccupate non solo fra le parti sociali stesse, ma anche nella
maggioranza parlamentare.
TAGLI CERTI - Per tenere in piedi l'impianto del decreto
sarà necessario mettere mano a 250 milioni presenti nel fondo per
l'occupazione. Altri 300 vengono dai conti correnti che garantiscono la
Cassa conguaglio del settore elettrico, che finanzia l'efficienza
energetica e le energie rinnovabili. Senza dimenticare i 300 milioni
originariamente previsti per la manutenzione delle reti ferroviarie più
altri 100 messi in cantiere per nuove opere. Mano pesante anche sul
comparto sicurezza, privato di 55 milioni spalmati un po' su tutte le
categorie, dalle forze armate ai vigili del fuoco. Quasi un miliardo
arriverà dai tagli ai ministeri: 300 milioni di tagli su consumi
intermedi e investimenti fissi, più 676 milioni dai tagli alle
autorizzazioni di spesa (fra cui i 300 delle ferrovie e 50 all'Anas).
Particolarmente doloroso si annuncia il cospicuo taglio alle detrazioni
delle polizze vita e infortuni: dal 2014 oltre sei milioni di italiani
pagheranno fino a 200 euro in più di Irpef, altrimenti sarebbero rimasti
"scoperti" 6.500 esodati.
TAGLI MINACCIATI - Per i restanti due miliardi c'è la mina
vagante del miliardo e mezzo atteso dal condono ai produttori di slot
machine e dall'Iva extra attesa dai rimborsi alle imprese; mina vagante
in quanto consideratre entrate a rischio, al punto che il governo è
pronto a far scattare la "clausola di salvaguardia" dell'aumento degli
acconti Ires e Irap delle imprese e le accise su alcol, tabacchi e
benzina in caso di ammanchi. In più un altro paio di misure insidiose:
250 milioni tolti al fondo della contrattazione di secondo livello (metà
del rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga) e 300 milioni
sottratti agli incentivi alle energie rinnovabili. Sullo sfondo, la
Service tax ancora tutta da pensare.
Coperture per il 2013
(costo in milioni euro) |
Tagli ai ministeri |
300 |
Riduzione di spese autorizzate dei ministri |
675,8 |
Taglio al fondo contrattazione II livello |
250 |
Taglio alla cassa congluagli del settore elettrico |
300 |
Transazione con i proprietari delle slot machine |
600 |
Extragettito IVA da pagamento debiti p.a. |
925 |
TOTALE |
3.058,8 |
|
Coperture per gli anni successivi (2014/2016)
(costo in milioni euro) |
Taglio al Mose |
200 |
Taglio investimenti sulla rete ferroviaria |
100 |
Taglio alle detrazioni polizze vita e infortuni |
1609,5 |
Clausola di salvaguardia |
Aumento accont |
|
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